La nuova nota della Fondazione Metes, che invitiamo a scaricare in fondo all’articolo, affronta il tema del paradosso dell’agricoltura capitalistica, tra spreco alimentare e fame nel mondo.
Le dimensioni dello spreco alimentare
Stando all’ultimo Food Waste Index Report dell’UN Environment Programme, lo spreco alimentare globale ha raggiunto 1,052 miliardi di tonnellate nel 2022, con 132 kg pro capite. La maggior parte degli sprechi avviene infatti nelle famiglie (60%), seguite dalla ristorazione (28%) e dalla vendita al dettaglio (12%).
Nell’UE, Eurostat segnala 58 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari annuali, pari a 131 kg pro capite. Le famiglie europee sono responsabili del 54% dello spreco, seguite dall’industria alimentare (21%), agricoltura (9%) e ristorazione (9%). Il Belgio, la Danimarca e il Portogallo sono i paesi UE con i maggiori sprechi pro capite.
Fig. 1 – Lo spreco alimentare nell’Unione Europea (2022)
La fame nel mondo
La FAO misura la dimensione della fame nel mondo utilizzando l’indicatore Prevalenza della sottoalimentazione (PoU) che rileva il numero di persone che non hanno accesso regolare ad una quantità di calorie o ad apporto energetico sufficiente per svolgere una vita attiva e in buona salute.
Secondo le ultime stime, nel 2023 tra 713,3 e 757,2 milioni di persone (in media 733,4 milioni di persone) hanno sofferto la fame, 152,1 milioni di persone in più rispetto alle stime del 2019, periodo pre-pandemia.
Fig. 2 – Prevalenza di insicurezza alimentare grave o moderata e Prevalenza di insicurezza alimentare grave nelle ripartizioni geografiche mondiali (% sulla popolazione mondiale)
La fame in Europa
La quota di famiglie nell’UE che non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni è aumentata dall’8,3% al 9,5% tra il 2022 e il 2023, riflettendo in parte l’accelerazione del prezzo del cibo registrata nel 2022. La Romania è lo stato dell’UE con la maggiore incidenza di famiglie che non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni (23,3% del totale).
Conclusioni
Vi rimandiamo al testo completo della nota per tutti i più recenti dati relativi ai principali indicatori dello spreco che alla povertà alimentare, nel mondo e in Italia, oltre alla nostra lettura più politica di questo paradosso che affligge il settore agroalimentare.
È fondamentale riflettere su come la nostra catena di approvvigionamento alimentare gestisca inefficacemente le risorse disponibili e attuare una drastica revisione delle pratiche agricole e di consumo, promuovendo un approccio più sostenibile e inclusivo.