Gli strumenti di anticipo pensionistico
Il nostro ordinamento prevede diverse misure per richiedere il pensionamento anticipato.
Se sei vicino alla pensione, ma stai pensando a come poterla anticipare, in questo post troverai l’analisi di alcuni degli strumenti di anticipo pensionistico: quelle per i lavoratori precoci e l’APE Sociale introdotti nella legge di Bilancio 2017 grazie all’importante accordo tra sindacati e governo, e l’isopensione, introdotta con la legge 92 del 2012.
Chi può richiedere l’anticipo pensionistico tramite l’Ape Sociale o come lavoratore precoce?
‘Lavoratori precoci’ e ‘APE Sociale’ sono due strumenti che consentono ad alcune categorie di lavoratori, per chi è già prossimo alla pensione di anzianità o di vecchiaia, di anticipare ulteriormente l’uscita dal mondo del lavoro.
Lavoratori disoccupati, lavoratori con riduzione della capacità lavorativa accertata superiore o uguale al 74%, lavoratori che fruiscono dei benefici della legge 104 per assistere un parente fino al II grado, lavoratori gravosi o che svolgono attività usuranti: se fai parte di una di queste categorie di lavoratori e stai per raggiungere la pensione anticipata potresti avere diritto ad anticipare ulteriormente l’uscita dal mondo del lavoro.
Per toglierci ogni dubbio, sappi che la legge individua 15 categorie di lavoratori gravosi:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- chi cura, per professione, persone non autosufficienti;
- lavoratori marittimi;
- pescatori;
- operai agricoli;
- operai siderurgici.
Puoi dichiarare di essere lavoratore gravoso o di aver svolto un’attività usurante, se l’hai fatto per 6 anni su 7 oppure per almeno 7 anni negli ultimi 10.
Se sei prossimo a maturare l’anzianità contributiva (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) e puoi vantare almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro svolti prima dei 19 anni di età, grazie allo strumento per i lavoratori precoci, potrai anticipare la pensione al momento in cui avrai maturato 41 anni di contributi. Tieni presente, però, che dal 2019 questa soglia sarà spostata a 41 anni e 5 mesi.
Per beneficiare dell’anticipo pensionistico in quanto lavoratore precoce, bisognerà fare domanda in una delle due scadenze annuali previste; la prossima scadenza sarà il 30 novembre 2018. Sarà cura dell’Inps monitorare le domande e certificare i requisiti degli aventi diritto a godere di questo beneficio.
Se invece punti alla pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi uomo e 66 anni e 7 mesi donna nel 2018) lo strumento che fa al caso tuo è l’APE sociale che consente di lasciare il lavoro a 63 anni. Per accedere a questa misura sono richiesti almeno 30 anni di contributi ai lavoratori disoccupati, i lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% o che usufruiscono di l.104 per assistere un parente, e almeno 36 anni di contributi ai lavoratori gravosi. Da queste soglie le lavoratrici donne potranno inoltre scontare un anno di contributi per ciascun figlio, fino ad un massimo di due anni.
Un ulteriore ‘sconto’ è previsto per i lavoratori disoccupati per i quali sono richiesti solo 30 anni di contributi per poter accedere a questa misura.
Isopensione
L’isopensione presuppone un accordo tra datore di lavoro e Organizzazione sindacale volto ad incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani nel caso di crisi; è quindi uno strumento previsto per accompagnare al pensionamento i lavoratori in esubero.
Nel caso ti trovassi in questa spiacevole situazione, sappi che, se l’azienda per la quale lavori ha più di 15 dipendenti, il tuo datore può fare domanda all’Inps per usufruire di questo strumento che ti consentirebbe di godere di un assegno di importo pari alla pensione che matureresti al raggiungimento dei requisiti, anche se a quella data ti mancano fino a 7 anni di contributi (che diventeranno 4 dal 2021).
I costi dell’assegno di isopensione e della contribuzione figurativa che ti verrà comunque versata, sono a totale carico del datore di lavoro.
Interessante, no?
Se pensi di poter avere i requisiti per accedere ad uno di questi strumenti, chiedi conferma al Patronato INCA CGIL più vicino a te, prima di stappare lo spumante. Gli operatori sapranno assisterti nelle opportune verifiche e potranno consigliarti la misura più adatta.