L’economia non osservata comprende tutte quelle attività economiche che, per motivi differenti, sfuggono all’osservazione statistica diretta. Le principali componenti dell’economia non osservata sono l’economia sommersa, l’economia illegale, l’economia informale e il sommerso statistico.
Nell’economia sommersa si includono, più nello specifico, tutte quelle attività nascoste volontariamente alle autorità fiscali, previdenziali e statistiche tramite comunicazioni volutamente errate del fatturato e/o dei costi (sotto-dichiarazione del valore aggiunto) o attraverso l’utilizzo di lavoro irregolare.
L’economia illegale, invece, è composta dalle attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, e quelle che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati.
Composizione delle componenti dell’economia sommersa e attività illegali (%) – 2022
Quanto incidono le attività non osservate sull’economia?
Stando agli ultimi dati ISTAT, il valore aggiunto generato dall’economia non osservata italiana nel 2022 valeva 201,6 miliardi di euro con una crescita di 17,6 miliardi rispetto all’anno precedente.
Nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca l’economia sommersa (ovvero al netto delle attività illegali) valeva 27,9 miliardi di euro e rappresentava il 15,7% del totale del sommerso economico nazionale.
Nel 2022 le unità di lavoro irregolari ammontavano nel complesso a 2 milioni 986mila. L’agricoltura, silvicoltura e pesca, dove è irregolare più di una unità di lavoro a tempo pieno (ULA) su tre, è il secondo settore in termini di incidenza delle unità di lavoro irregolari (34,2%). In particolare, sono 198mila le unità di lavoro non regolari (138mila dipendenti e 60mila indipendenti).
Per maggiori approfondimenti su tutti i settori economici vi invitiamo a scaricare la nota allegata che analizza tutti gli ultimi dati disponibili.
Nel suo XXIII Rapporto Annuale l’INPS ha incluso alcune anticipazioni delle statistiche sugli operai agricoli che vengono generalmente pubblicate a fine anno nell’ambito dell’Osservatorio Mondo Agricolo.
Le abbiamo riportate in una nota sintetica evidenziando come stia continuando la riduzione del numero degli operai agricoli che, nel 2023, è sceso sotto il milione di unità.
La nota prende in considerazione il periodo 2019-2023 ed evidenzia le tendenze nel numero di operai agricoli per anno in base a :
genere
età
provenienza geografica
area geografica di lavoro
rilevanza della posizione lavorativa
tipologia contrattuale
giornate lavorate
Distribuzione regionale dei lavoratori agricoli dipendenti (valori assoluti in migliaia)
Il numero 2/2024 della rivista AE concentra la sua attenzione sulla tematica del cibo dando spazio ad alcune riflessioni su alcune questioni cruciali inerenti alla progettazione e all’attuazione di un nuovo modello di alimentazione sostenibile.
“La pandemia da COVID-19 e, successivamente, gli scenari di guerra che nell’ultimo periodo riguardano il contesto internazionale hanno messo nuovamente al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica il cibo e i sistemi agroalimentari. D’altronde, visto l’intimo legame che collega l’alimentazione alla gestione e alla conservazione delle risorse naturali, le questioni del cibo costituiscono un fattore determinante per il successo di qualsiasi strategia di intervento finalizzata alla transizione dall’attuale modello di sviluppo capitalistico estrattivista verso il paradigma della sostenibilità.
Il cibo ha, inoltre, un valore che va ben oltre quello che viene riconosciuto dal mercato. Solo superando, infatti, l’attuale approccio fondato sulla mercificazione del cibo frutto dell’affermazione dei principi neoliberisti sarà possibile riconoscere la “multivalorialità” relazionale, culturale e identitaria dell’alimentazione.” (Dalla premessa)
Parliamone insieme!
Questo numero è stato presentato il 30 ottobre 2024, presso la sede della nostra Scuola politico-sindacale, nell’ambito dell’iniziativa “Cibo bene comune per un nuovo modello di sviluppo“. Di seguito la registrazione completa, il programma dell’evento e gli abstract degli articoli.
Questi i contenuti del numero 2/2024
Il tema
Sovranità alimentare e tensioni globali: le regole giuste oltre la retorica – Monica di Sisto
L’agricoltura fra equità, sostenibilità e nuovi attori: la necessità di una visione integrata per l’intervento pubblico – Teresa Del Giudice
Spreco alimentare e politiche agroalimentari sostenibili dalla sicurezza alimentare alla giustizia sociale – Francesca Giarè
Politiche per diete sane e sostenibili secondo l’approccio One Health: novità, riflessioni e prospettive – Patrizia Borsotto, Sabrina Giuca, Annalisa Angeloni, Maria Luisa Scalvedi, Roberto Henke e Giampiero Mazzocchi
Nuove Tecniche Genomiche in agricoltura – Cristina Crosatti e Luigi Cattivelli
Novel Food: normative europee e il futuro delle proteine – Fabio Verneau
Riforma IG: le novità del nuovo Regolamento e gli step successivi – Mauro Rosati e Daniele Policastri
Diritto al cibo, sovranità alimentare e Food Commons: riflessioni sul ruolo della Politica agricola comune – Massimiliano D’Alessio
Documentazione
Introduzione a cura di Valeria Cappucci ( FLAI CGIL Nazionale)
ARCHIVIO STORICO “Donatella Turtura” della FLAI CGIL Nazionale.«Fame e sviluppo: i nodi della cooperazione economica internazionale» promosso dall’Ufficio Internazionale CGIL.
Sovranità alimentare e tensioni globali: le regole giuste oltre la retorica
Il primo articolo, Sovranità alimentare e tensioni globali: le regole giuste oltre la retorica di Monica Di Sisto, è una descrizione dell’attuale mappa agroalimentare globale, frutto non solo delle specializzazioni produttive e commerciali, ma anche dello scenario geopolitico mondiale, degli storici modelli capitalistici di mercato e di Stato e delle regole neoliberiste del commercio internazionale. Partendo dalla denuncia delle ingiustizie e delle violazioni dei diritti delle persone e dell’ambiente, l’autrice prospetta numeri, traiettorie e trasformazioni necessarie per un cambiamento nell’attuale paradigma del commercio internazionale del cibo, proponendo parallelamente un percorso politico di cambiamento più risolutivo, democratico e sostenibile, a livello internazionale, nazionale e locale, in materia di politiche globali per l’alimentazione.
L’agricoltura fra equità, sostenibilità e nuovi attori: la necessità di una visione integrata per l’intervento pubblico
Nel secondo articolo, L’agricoltura fra equità, sostenibilità e nuovi attori: la necessità di una visione integrata per l’intervento pubblico, Teresa Del Giudice, muovendo dalla descrizione delle grandi sfide con cui nel prossimo futuro dovrà confrontarsi l’agricoltura, propone una descrizione del percorso che in questi anni ha contribuito a ridisegnare il ruolo e le dimensioni del settore agroalimentare. Partendo infatti da questi cambiamenti, l’autrice evidenzia la necessità di adottare nuove “lenti interpretative” basate sul cibo nella sua dimensione politica e di giustizia e sull’agricoltura nelle sue dimensioni ambientale e sociale per la definizione di traiettorie di intervento pubblico innovative finalizzate all’affermazione di nuovi modelli di sviluppo agroalimentare.
Spreco alimentare e politiche agroalimentari sostenibili: dalla sicurezza alimentare alla giustizia sociale
Nel terzo articolo, Spreco alimentare e politiche agroalimentari sostenibili: dalla sicurezza alimentare alla giustizia sociale, Francesca Giarè, dopo aver descritto le principali dimensioni che caratterizzano il fenomeno, evidenzia la necessità di rivedere l’approccio delle politiche, proponendo di spostare l’attenzione dai prodotti ai luoghi per focalizzare lo sguardo sui fabbisogni delle persone e per disegnare “sistemi locali” in grado di tutelare i diritti, compresi quelli al cibo e a un lavoro dignitoso.
Politiche per diete sane e sostenibili secondo l’approccio One Health: novità, riflessioni e prospettive
Il quarto articolo, Politiche per diete sane e sostenibili secondo l’approccio One Health: novità, riflessioni e prospettive di Patrizia Borsotto, Sabrina Giuca, Annalisa Angeloni, Maria Luisa Scalvedi, Roberto Henke e Giampiero Mazzocchi, è un approfondimento dell’approccio One Health: il nuovo paradigma di intervento sull’alimentazione basato sul principio che la protezione della salute umana implica la protezione della salute degli animali e delle loro interazioni con l’ambiente. L’analisi del potenziale contributo di questo approccio prende spunto dalle risultanze dell’attività di ricerca condotta da un gruppo di lavoro del CREA nell’ambito del progetto OnFoods.
Nuove Tecniche Genomiche in agricoltura
Il quinto articolo, Nuove Tecniche Genomiche in agricoltura di Cristina Crosatti e Luigi Cattivelli, è dedicato alla tematica delle TEA (Tecniche di evoluzione assistita), nuova famiglia di tecnologie finalizzate al miglioramento genetico delle piante coltivate. Nonostante si tratti di un fenomeno controverso e non privo di dubbi e perplessità in merito alla sua compatibilità con i percorsi di transizione verso paradigmi agroecologici, abbiamo ritenuto opportuno trattare questa tematica dando voce ad esponenti della comunità scientifica che da anni operano in questo campo di sperimentazione.
Novel Food: normative europee e il futuro delle proteine
Il sesto articolo, Novel Food: normative europee e il futuro delle proteine di Fabio Verneau, si occupa dei novel food, un altro tema controverso e su cui si confronta l’opinione pubblica per i possibili effetti che questi alimenti o ingredienti “nuovi” possono determinare in termini di sicurezza alimentare. Dopo la descrizione dell’evoluzione del quadro normativo europeo in materia di novel food e un’analisi dei vantaggi che l’utilizzo di questi nuovi alimenti potrebbe fornire per rispondere in chiave sostenibile alla crescente domanda mondiale di proteine, l’autore propone una definizione delle principali categorie di fonti proteiche alternative analizzando i potenziali rischi che potrebbero derivare dal ricorso a questi novel food, compresa la necessità di adottare azioni politiche che regolino il ruolo delle multinazionali agroalimentari in questo nuovo settore economico.
Riforma IG: le novità del nuovo Regolamento e gli step successivi
Il settimo articolo, Riforma IG: le novità del nuovo Regolamento e gli step successivi, di Mauro Rosati e Daniele Policastri illustra le innovazioni normative introdotte recentemente nel settore delle produzioni alimentari di qualità a marchio comunitario. In particolare, l’articolo analizza i contenuti del nuovo Regolamento (UE) 2024/1143 dell’11 aprile 2024 approfondendo le innovazioni normative introdotte in materia di Consorzi di tutela, di miglioramento delle forme di protezione previste per le DOP IGP, di semplificazione e di rafforzamento degli obiettivi relativi a sostenibilità e trasparenza.
Diritto al cibo, sovranità alimentare e Food Commons: riflessioni sul ruolo della Politica agricola comune
Nell’ultimo articolo, Diritto al cibo, sovranità alimentare e Food Commons: riflessioni sul ruolo della Politica agricola comune, Massimiliano D’Alessio analizza le evoluzioni che negli ultimi anni hanno caratterizzato i sistemi di relazione tra alimentazione e società. In particolare, partendo dal percorso giuridico che ha gradualmente concorso al sedimentarsi di un concetto di diritto al cibo, si è passati all’emersione di sistemi che, in crescente antitesi con il modello agro-industriale capitalistico, propongono approcci alternativi basati sulla sovranità alimentare e, più recentemente, sull’idea di food commons.
Infine, come in precedenza, il presente numero di AE dà spazio alla documentazione proveniente dall’Archivio Storico Donatella Turtura della FLAI CGIL. In questo numero viene pubblicato un documento redatto dall’Ufficio internazionale della CGIL in occasione di un convegno nazionale che si è svolto nel febbraio del 1985. L’introduzione alla documentazione, curata da Valeria Cappucci, evidenzia come il tema della fame e della morte per fame, denunciato in questo documento redatto ormai oltre 40 anni fa, rappresenti purtroppo una problematica attuale a cui la società e le istituzioni non sono ancora riuscite a dare una risposta definitiva.
I conti economici del secondo trimestre 2024 presentati dal’ISTAT mostrano un quadro negativo per il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia, sia sul fronte economico che su quello occupazionale.
L’ultima analisi dell’Istat rivela un calo del valore aggiunto dell’1,7% rispetto al trimestre precedente, dato che rappresenta la flessione più significativa tra i diversi settori economici, superando anche la riduzione dello 0,8% dell’industria.
Dal punto di vista dell’occupazione, il settore ha visto una contrazione superiore al 3% sia delle ore lavorate che delle unità di lavoro rispetto al trimestre precedente, e una riduzione del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Questi dati confermano un trend che mette in evidenza l’impatto preoccupante delle condizioni climatiche avverse che continuano a colpire duramente il settore primario. Le condizioni meteorologiche estremamente variabili hanno messo in ginocchio diverse produzioni, in particolare quelle cerealicole. Anche le misure per ridurre l’esposizione dei lavoratori ai colpi di calore, seppure giustamente adottate per la salvaguardia di salute e sicurezza, hanno contribuito a ridurre ulteriormente i livelli occupazionali.
Scarica il documento completo per l’analisi dettagliata dei conti economici del secondo trimestre 2024 e le proposte per mitigare gli effetti occupazionali dei cambiamenti climatici nel settore agricolo.
Stando ai dati presentati dall’Osservatorio Sana e dal Rapporto Bio in cifre 2024, l’agricoltura biologica in Italia è cresciuta negli ultimi 10 anni sia in termini di superficie (+77%), che di operatori del settore (+70,4%). L’ultima nota della Fondazione Metes analizza nel dettaglio lo stato dell’arte del settore biologico.
La superificie agricola destinata al biologico
Nel 2023, la superficie biologica italiana ha raggiunto i 2.456.019 ettari, il 19,8% del totale della Superficie Agricola Utilizzata complessivamente nel paese. Il 58% della SAU biologica nazionale si trova nel Mezzogiorno, il 25% al Centro e il 18% al Nord.
Le aziende agricole biologiche
Gli operatori del settore sono 94.441. È interessante evidenziare come la quota di aziende biologiche risulti più elevata nel Centro (21,3%) rispetto al Nord (20,5%), al contrario di quanto avviene per il complesso delle aziende agricole italiane, a conferma di un maggior orientamento verso il bio in particolare nelle regioni Toscana, Lazio e Marche.
Il mercato del biologico
Anche il mercato dei prodotti biologici italiani è cresciuto fino a 9,1 miliardi di euro, aumentando del 9,7% rispetto al 2022.
Per saperne di più
Per un approfondimento sulla distribuzione della superficie biologica tra i principali orientamenti produttivi e sulla composizione del mercato del biologico italiano, vi rimandiamo alla nota completa scaricabile qui sotto.